L’aumento delle temperature e la riduzione delle precipitazioni hanno prolungato la stagione pollinica, peggiorando le condizioni per chi soffre di allergie.

Un recente studio condotto in Veneto, ed appena pubblicato su π€π­π¦π¨π¬π©π‘πžπ«π’πœ π„π§π―π’π«π¨π§π¦πžπ§π­, ha rilevato un incremento del carico di pollini, soprattutto nelle pianure.

La ricerca ha monitorato nove tipologie di polline dal 2001 al 2022 e ha osservato un aumento significativo dei pollini di Graminacee e Oleacee, nonchΓ© un prolungamento delle stagioni polliniche.

L’UniversitΓ  degli Studi di Verona Γ¨ stata affiancata in questo lavoro da ARPAV, per la parte meteorologica, e da ARIANET, il cui contributo ha permesso di calibrare i modelli di emissione e dispersione in atmosfera di pollini di interesse allergologico nella Regione Veneto.

Lo studio, parte del progetto europeo Meetout, sottolinea la necessitΓ  di sviluppare sistemi di previsione dei pollini per ridurre l’impatto sui pazienti con malattie respiratorie croniche.

 

Trovate l’articolo completo qui: “Temporal trends of seasonal pollen indexes in a region of Northern Italy (2001–2022)